I migliori vini Rossi, Bianchi e Rosé della Tunisia





olio tunisino

Un numero record di premi per l'olio d'oliva tunisino


Da anni i produttori tunisini di olio di oliva portano a casa premi per la qualità delle loro produzioni in tutto il Mondo. Recentemente hanno celebrato una vittoria record di 11 premi al New York World Olive Oil Competition, la più grande e prestigiosa competizione olearia internazionale.

Con 38 iscrizioni la Tunisia ha portato a casa sette premi d'oro e quattro d'argento destinati agli oli di oliva tunisini.

Non è l'unico ma è il più recente e importante riconoscimento dell'olio d'oliva tunisino nel mondo come olio di alta qualità con una propria personalità.
Gli Stati Uniti sono il più grande mercato del mondo; e sono , anche, il più grande importatore di olio extravergine di oliva tunisino.

Quindi il riconoscimento è molto importante per gli effetti che avrà nel mercato americano e mondiale.

E' anche il riconoscimento al duro lavoro dei produttori tunisini che da anni con costanza e capacità hanno migliorato nel complesso sia la coltivazione che la lavorazione dell'olio.
Karim Fitouri, uno dei più qualificati produttori tunisini, era a New York per ricevere i suoi premi di persona e, con orgoglio, ha comunicato alla Stampa specializzata i grandi cambiamenti nel settore dell'olio d'oliva tunisino concludendo con una dichiarazione di ulteriore impegno: "Questo è solo l'inizio".

Miglior dichiarazione non avrebbe potuto fare!

Eppure....eppure c'è chi in Italia, per difendere non si sa quali interessi, titola in questo modo: "Qualche consiglio per NON portare sulle nostre tavole Olio Extravergine di Oliva tunisino", oppure "L'Olio Extra Vergine, il numero 1 dei nutrienti di cui l'Italia può andare fiera purché sia prodotto in Italia".

"In Italia, nove famiglie su dieci consumano ogni giorno olio extravergine di oliva, con una crescente attenzione alla qualità del prodotto ", ha scritto Coldiretti. "L'Italia è il consumatore più rilevante al mondo quando si tratta di olio d'oliva, con 556,000 tonnellate consumate, in media, ogni anno negli ultimi cinque anni ".

La produzione italiana di olio d'oliva diminuirà del 30 per cento nell'annata agricola in corso, rispetto a quella precedente.

Secondo l'Istituto dei Servizi per il Mercato Agroalimentare (Ismea) e il Unaprol consorzi, la produzione 2020/21 dovrebbe raggiungere le 255,000 tonnellate, associata, tuttavia, a una qualità eccezionale dell'olio d'oliva.

Mancano all'appello 300,000 tonnellate di Olio di Oliva solo per soddisfare la richiesta interna.

Allora logica vorrebbe che invece di considerare a priori come propri nemici o antagonisti i nostri dirimpettai Tunisini (o Marocchini, Algerini e via dicendo), si possa stabilire con questi una politica cooperativa di caratterizzazione qualitativa dei tanti Oli di oliva, ognuno con la sua storia e le sue peculiarità, ma con una comune identità di riferimento data dal nostro mare comune.

È l'identità del prodotto, improntata su principi di rispetto dell'ambiente, della salute e della dignità delle persone, che può far da base a una corretta informazione dei consumatori e determinare lo sviluppo della nostra olivicoltura, insieme a quella dei popoli a noi vicini. Olio extravergine biologico, tipico, solidale, con il giusto prezzo, nutraceutico, da oliveti secolari.

Sono questi i veri argomenti che abbiamo per arginare gli interessi dell'industria, della distribuzione (GDO) e delle multinazionali, che proprio sulle divisioni fra i produttori agricoli fondano le loro strategie di produzione distruttive e anonime, a vantaggio solo dei loro profitti.

Questa è la posizione chiara ed intelligente di Maurizio Agostino dell'Associazione ABC- Associazione Biologica in Calabria, che abbiamo già riportato in altri servizi.

Noi di Tunisia Wines non possiamo che condividerla totalmente facendola nostra.

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Un numero record di premi per l'olio d'oliva tunisino


Da anni i produttori tunisini di olio di oliva portano a casa premi per la qualità delle loro produzioni in tutto il Mondo. Recentemente hanno celebrato una vittoria record di 11 premi al New York World Olive Oil Competition, la più grande e prestigiosa competizione olearia internazionale.

Con 38 iscrizioni la Tunisia ha portato a casa sette premi d'oro e quattro d'argento destinati agli oli di oliva tunisini.

Non è l'unico ma è il più recente e importante riconoscimento dell'olio d'oliva tunisino nel mondo come olio di alta qualità con una propria personalità.
Gli Stati Uniti sono il più grande mercato del mondo; e sono , anche, il più grande importatore di olio extravergine di oliva tunisino.

Quindi il riconoscimento è molto importante per gli effetti che avrà nel mercato americano e mondiale.

E' anche il riconoscimento al duro lavoro dei produttori tunisini che da anni con costanza e capacità hanno migliorato nel complesso sia la coltivazione che la lavorazione dell'olio.
Karim Fitouri, uno dei più qualificati produttori tunisini, era a New York per ricevere i suoi premi di persona e, con orgoglio, ha comunicato alla Stampa specializzata i grandi cambiamenti nel settore dell'olio d'oliva tunisino concludendo con una dichiarazione di ulteriore impegno: "Questo è solo l'inizio".

Miglior dichiarazione non avrebbe potuto fare!

Eppure....eppure c'è chi in Italia, per difendere non si sa quali interessi, titola in questo modo: "Qualche consiglio per NON portare sulle nostre tavole Olio Extravergine di Oliva tunisino", oppure "L'Olio Extra Vergine, il numero 1 dei nutrienti di cui l'Italia può andare fiera purché sia prodotto in Italia".

"In Italia, nove famiglie su dieci consumano ogni giorno olio extravergine di oliva, con una crescente attenzione alla qualità del prodotto ", ha scritto Coldiretti. "L'Italia è il consumatore più rilevante al mondo quando si tratta di olio d'oliva, con 556,000 tonnellate consumate, in media, ogni anno negli ultimi cinque anni ".

La produzione italiana di olio d'oliva diminuirà del 30 per cento nell'annata agricola in corso, rispetto a quella precedente.

Secondo l'Istituto dei Servizi per il Mercato Agroalimentare (Ismea) e il Unaprol consorzi, la produzione 2020/21 dovrebbe raggiungere le 255,000 tonnellate, associata, tuttavia, a una qualità eccezionale dell'olio d'oliva.

Mancano all'appello 300,000 tonnellate di Olio di Oliva solo per soddisfare la richiesta interna.

Allora logica vorrebbe che invece di considerare a priori come propri nemici o antagonisti i nostri dirimpettai Tunisini (o Marocchini, Algerini e via dicendo), si possa stabilire con questi una politica cooperativa di caratterizzazione qualitativa dei tanti Oli di oliva, ognuno con la sua storia e le sue peculiarità, ma con una comune identità di riferimento data dal nostro mare comune.

È l'identità del prodotto, improntata su principi di rispetto dell'ambiente, della salute e della dignità delle persone, che può far da base a una corretta informazione dei consumatori e determinare lo sviluppo della nostra olivicoltura, insieme a quella dei popoli a noi vicini. Olio extravergine biologico, tipico, solidale, con il giusto prezzo, nutraceutico, da oliveti secolari.

Sono questi i veri argomenti che abbiamo per arginare gli interessi dell'industria, della distribuzione (GDO) e delle multinazionali, che proprio sulle divisioni fra i produttori agricoli fondano le loro strategie di produzione distruttive e anonime, a vantaggio solo dei loro profitti.

Questa è la posizione chiara ed intelligente di Maurizio Agostino dell'Associazione ABC- Associazione Biologica in Calabria, che abbiamo già riportato in altri servizi.

Noi di Tunisia Wines non possiamo che condividerla totalmente facendola nostra.

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Un numero record di premi per l'olio d'oliva tunisino


Da anni i produttori tunisini di olio di oliva portano a casa premi per la qualità delle loro produzioni in tutto il Mondo. Recentemente hanno celebrato una vittoria record di 11 premi al New York World Olive Oil Competition, la più grande e prestigiosa competizione olearia internazionale.

Con 38 iscrizioni la Tunisia ha portato a casa sette premi d'oro e quattro d'argento destinati agli oli di oliva tunisini.

Non è l'unico ma è il più recente e importante riconoscimento dell'olio d'oliva tunisino nel mondo come olio di alta qualità con una propria personalità.
Gli Stati Uniti sono il più grande mercato del mondo; e sono , anche, il più grande importatore di olio extravergine di oliva tunisino.

Quindi il riconoscimento è molto importante per gli effetti che avrà nel mercato americano e mondiale.

E' anche il riconoscimento al duro lavoro dei produttori tunisini che da anni con costanza e capacità hanno migliorato nel complesso sia la coltivazione che la lavorazione dell'olio.
Karim Fitouri, uno dei più qualificati produttori tunisini, era a New York per ricevere i suoi premi di persona e, con orgoglio, ha comunicato alla Stampa specializzata i grandi cambiamenti nel settore dell'olio d'oliva tunisino concludendo con una dichiarazione di ulteriore impegno: "Questo è solo l'inizio".

Miglior dichiarazione non avrebbe potuto fare!

Eppure....eppure c'è chi in Italia, per difendere non si sa quali interessi, titola in questo modo: "Qualche consiglio per NON portare sulle nostre tavole Olio Extravergine di Oliva tunisino", oppure "L'Olio Extra Vergine, il numero 1 dei nutrienti di cui l'Italia può andare fiera purché sia prodotto in Italia".

"In Italia, nove famiglie su dieci consumano ogni giorno olio extravergine di oliva, con una crescente attenzione alla qualità del prodotto ", ha scritto Coldiretti. "L'Italia è il consumatore più rilevante al mondo quando si tratta di olio d'oliva, con 556,000 tonnellate consumate, in media, ogni anno negli ultimi cinque anni ".

La produzione italiana di olio d'oliva diminuirà del 30 per cento nell'annata agricola in corso, rispetto a quella precedente.

Secondo l'Istituto dei Servizi per il Mercato Agroalimentare (Ismea) e il Unaprol consorzi, la produzione 2020/21 dovrebbe raggiungere le 255,000 tonnellate, associata, tuttavia, a una qualità eccezionale dell'olio d'oliva.

Mancano all'appello 300,000 tonnellate di Olio di Oliva solo per soddisfare la richiesta interna.

Allora logica vorrebbe che invece di considerare a priori come propri nemici o antagonisti i nostri dirimpettai Tunisini (o Marocchini, Algerini e via dicendo), si possa stabilire con questi una politica cooperativa di caratterizzazione qualitativa dei tanti Oli di oliva, ognuno con la sua storia e le sue peculiarità, ma con una comune identità di riferimento data dal nostro mare comune.

È l'identità del prodotto, improntata su principi di rispetto dell'ambiente, della salute e della dignità delle persone, che può far da base a una corretta informazione dei consumatori e determinare lo sviluppo della nostra olivicoltura, insieme a quella dei popoli a noi vicini. Olio extravergine biologico, tipico, solidale, con il giusto prezzo, nutraceutico, da oliveti secolari.

Sono questi i veri argomenti che abbiamo per arginare gli interessi dell'industria, della distribuzione (GDO) e delle multinazionali, che proprio sulle divisioni fra i produttori agricoli fondano le loro strategie di produzione distruttive e anonime, a vantaggio solo dei loro profitti.

Questa è la posizione chiara ed intelligente di Maurizio Agostino dell'Associazione ABC- Associazione Biologica in Calabria, che abbiamo già riportato in altri servizi.

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