I migliori vini Rossi, Bianchi e Rosé della Tunisia





L'enoturismo in Italia prima del Covid


Il 56 per cento degli italiani in viaggio negli ultimi tre anni ha scelto di visitare cantine vinicole e il 44 per cento ha partecipato ad almeno un evento a tema. Incontri e dibattiti, concerti e mostre d'arte, cene nei vigneti e trattamenti wellness. Dentro (e dietro) una bottiglia c'è un mondo sorprendente. Scopritelo con noi

Un'ottima annata. Secondo Assoenologi (oltre quattromila professionisti), Unione italiana vini (500 aziende) e Ismea (Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare), il 2019 è stato un annus mirabilis per la vendemmia: verranno prodotti 46 milioni di ettolitri (contro i 55 del 2018), con una qualità media alta e punte di eccellenza.

Buone notizie per i produttori, ma anche per chi ama il vino e gli riconosce un importante valore sociale, culturale, economico. Secondo il Rapporto sul turismo enogastronomico italiano 2019 elaborato da Roberta Garibaldi, docente di Marketing, Economia e Impresa, Tourism Management all'università di Bergamo, il vino è un fattore importante di attrazione turistica. Il 56 per cento degli italiani in viaggio negli ultimi tre anni ha scelto di visitare cantine vinicole e il 44 per cento ha partecipato ad almeno un evento a tema; il 28 per cento ha pernottato in una struttura. Fra le preferenze degli enoturisti ci sono le aziende vitivinicole inserite in dimore storiche, gradite dal 77 per cento dei visitatori; quelle a conduzione familiare (68 per cento); le cantine di design (59 per cento).

Ma quali sono le esperienze in cantina più apprezzate? Degustazioni al tramonto, cene nei vigneti, vendemmie aperte ai turisti, trattamenti di benessere, attività artistiche e culturali. Secondo l'autrice della ricerca, "cambia il profilo di chi entra in una cantina e cresce il desiderio di nuove esperienze e servizi che possano arricchire la visita di questi luoghi affascinanti".
Siamo certi che dopo il Covid,le visite alle Cantine riprenderanno vigore,soprattutto per un motivo: è un turismo slow,che evita gli assembramenti delle spiagge,si svolge per lo più all'aperto e consente di fare la conoscenza con aspetti inediti del territorio.
Noi di Tunisia Wines ci impegniamo a predisporre tanti validi itinerari di visita alle cantine tunisine alla scoperta del territorio e dei vini tunisini.

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L'enoturismo in Italia prima del Covid


Il 56 per cento degli italiani in viaggio negli ultimi tre anni ha scelto di visitare cantine vinicole e il 44 per cento ha partecipato ad almeno un evento a tema. Incontri e dibattiti, concerti e mostre d'arte, cene nei vigneti e trattamenti wellness. Dentro (e dietro) una bottiglia c'è un mondo sorprendente. Scopritelo con noi

Un'ottima annata. Secondo Assoenologi (oltre quattromila professionisti), Unione italiana vini (500 aziende) e Ismea (Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare), il 2019 è stato un annus mirabilis per la vendemmia: verranno prodotti 46 milioni di ettolitri (contro i 55 del 2018), con una qualità media alta e punte di eccellenza.

Buone notizie per i produttori, ma anche per chi ama il vino e gli riconosce un importante valore sociale, culturale, economico. Secondo il Rapporto sul turismo enogastronomico italiano 2019 elaborato da Roberta Garibaldi, docente di Marketing, Economia e Impresa, Tourism Management all'università di Bergamo, il vino è un fattore importante di attrazione turistica. Il 56 per cento degli italiani in viaggio negli ultimi tre anni ha scelto di visitare cantine vinicole e il 44 per cento ha partecipato ad almeno un evento a tema; il 28 per cento ha pernottato in una struttura. Fra le preferenze degli enoturisti ci sono le aziende vitivinicole inserite in dimore storiche, gradite dal 77 per cento dei visitatori; quelle a conduzione familiare (68 per cento); le cantine di design (59 per cento).

Ma quali sono le esperienze in cantina più apprezzate? Degustazioni al tramonto, cene nei vigneti, vendemmie aperte ai turisti, trattamenti di benessere, attività artistiche e culturali. Secondo l'autrice della ricerca, "cambia il profilo di chi entra in una cantina e cresce il desiderio di nuove esperienze e servizi che possano arricchire la visita di questi luoghi affascinanti".
Siamo certi che dopo il Covid,le visite alle Cantine riprenderanno vigore,soprattutto per un motivo: è un turismo slow,che evita gli assembramenti delle spiagge,si svolge per lo più all'aperto e consente di fare la conoscenza con aspetti inediti del territorio.
Noi di Tunisia Wines ci impegniamo a predisporre tanti validi itinerari di visita alle cantine tunisine alla scoperta del territorio e dei vini tunisini.

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L'enoturismo in Italia prima del Covid


Il 56 per cento degli italiani in viaggio negli ultimi tre anni ha scelto di visitare cantine vinicole e il 44 per cento ha partecipato ad almeno un evento a tema. Incontri e dibattiti, concerti e mostre d'arte, cene nei vigneti e trattamenti wellness. Dentro (e dietro) una bottiglia c'è un mondo sorprendente. Scopritelo con noi

Un'ottima annata. Secondo Assoenologi (oltre quattromila professionisti), Unione italiana vini (500 aziende) e Ismea (Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare), il 2019 è stato un annus mirabilis per la vendemmia: verranno prodotti 46 milioni di ettolitri (contro i 55 del 2018), con una qualità media alta e punte di eccellenza.

Buone notizie per i produttori, ma anche per chi ama il vino e gli riconosce un importante valore sociale, culturale, economico. Secondo il Rapporto sul turismo enogastronomico italiano 2019 elaborato da Roberta Garibaldi, docente di Marketing, Economia e Impresa, Tourism Management all'università di Bergamo, il vino è un fattore importante di attrazione turistica. Il 56 per cento degli italiani in viaggio negli ultimi tre anni ha scelto di visitare cantine vinicole e il 44 per cento ha partecipato ad almeno un evento a tema; il 28 per cento ha pernottato in una struttura. Fra le preferenze degli enoturisti ci sono le aziende vitivinicole inserite in dimore storiche, gradite dal 77 per cento dei visitatori; quelle a conduzione familiare (68 per cento); le cantine di design (59 per cento).

Ma quali sono le esperienze in cantina più apprezzate? Degustazioni al tramonto, cene nei vigneti, vendemmie aperte ai turisti, trattamenti di benessere, attività artistiche e culturali. Secondo l'autrice della ricerca, "cambia il profilo di chi entra in una cantina e cresce il desiderio di nuove esperienze e servizi che possano arricchire la visita di questi luoghi affascinanti".
Siamo certi che dopo il Covid,le visite alle Cantine riprenderanno vigore,soprattutto per un motivo: è un turismo slow,che evita gli assembramenti delle spiagge,si svolge per lo più all'aperto e consente di fare la conoscenza con aspetti inediti del territorio.
Noi di Tunisia Wines ci impegniamo a predisporre tanti validi itinerari di visita alle cantine tunisine alla scoperta del territorio e dei vini tunisini.

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