I migliori vini Rossi, Bianchi e Rosé della Tunisia





Tunisia

I conti non tornano per la Tunisia..


Da che mondo è mondo la fine dell'anno è il momento dei conti. E i conti per la Tunisia, in questo fine 2020, non tornano. Ad oggi, 22 dicembre, il cambio da euro a dinaro tunisino è di 3,29, cioè in pratica occorrono 10 dinari per acquistare 3 euro.
Le previsioni degli economisti e non solo, si sono avverate, forse in anticipo rispetto a quanto previsto.

Il Paese sta sprofondando per i debiti e la moneta rischia una svalutazione con gravissime conseguenze, in particolare sul potere d'acquisto dei tunisini.
Lo ha annunciato in prima persona il Premier Hichem Mechichi nel corso di una recente conferenza stampa in cui ha ammesso che il bilancio dello Stato è messo in grave pericolo da una contingenza negativa senza precedenti nella storia della Repubblica tunisina. Il Premier ha chiesto alla Banca Centrale l'emissione di Buoni del Tesoro per finanziare i buchi del bilancio dello Stato.
Il rischio svalutazione è concreto anche se l'inflazione, come è successo nei casi di svalutazione degli ultimi decenni entro due, tre anni ridurrà i guadagni di competitività indotti dal deprezzamento della moneta.
E' un rischio reale che le Autorità monetarie del Paese conoscono bene.
A pagare il prezzo più alto sarebbero i tunisini che potrebbero essere travolti da una spirale inflazionistica negli anni a venire.
E' indubbio che la già difficile situazione economica sia stata ulteriormente peggiorata per la pandemia da coronavirus che ha fatto sentire i suoi effetti soprattutto nel settore turistico. La disoccupazione ha raggiunto il 14% con punte in certe zone che hanno toccato il 30%. Le zone interne sono sempre più povere. Le diseguaglianze sociali determinano tra la popolazione un malcontento sempre più ampio.
Oggi la gravità della situazione economico finanziaria si ripercuote negativamente sull'intera classe politica del Paese. I tunisini si domandano dove siano finiti i buoni propositi che avevano contrassegnato la rivoluzione del 2011 che aveva portato anche alla nascita di una moderna Costituzione.
La classe politica viene accusata di non aver saputo trasformare in realtà le speranze e le attese dei cittadini e di aver privilegiato la conquista del potere rispetto ad una corretta ed efficace gestione della cosa pubblica.

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Da che mondo è mondo la fine dell'anno è il momento dei conti. E i conti per la Tunisia, in questo fine 2020, non tornano. Ad oggi, 22 dicembre, il cambio da euro a dinaro tunisino è di 3,29, cioè in pratica occorrono 10 dinari per acquistare 3 euro.
Le previsioni degli economisti e non solo, si sono avverate, forse in anticipo rispetto a quanto previsto.

Il Paese sta sprofondando per i debiti e la moneta rischia una svalutazione con gravissime conseguenze, in particolare sul potere d'acquisto dei tunisini.
Lo ha annunciato in prima persona il Premier Hichem Mechichi nel corso di una recente conferenza stampa in cui ha ammesso che il bilancio dello Stato è messo in grave pericolo da una contingenza negativa senza precedenti nella storia della Repubblica tunisina. Il Premier ha chiesto alla Banca Centrale l'emissione di Buoni del Tesoro per finanziare i buchi del bilancio dello Stato.
Il rischio svalutazione è concreto anche se l'inflazione, come è successo nei casi di svalutazione degli ultimi decenni entro due, tre anni ridurrà i guadagni di competitività indotti dal deprezzamento della moneta.
E' un rischio reale che le Autorità monetarie del Paese conoscono bene.
A pagare il prezzo più alto sarebbero i tunisini che potrebbero essere travolti da una spirale inflazionistica negli anni a venire.
E' indubbio che la già difficile situazione economica sia stata ulteriormente peggiorata per la pandemia da coronavirus che ha fatto sentire i suoi effetti soprattutto nel settore turistico. La disoccupazione ha raggiunto il 14% con punte in certe zone che hanno toccato il 30%. Le zone interne sono sempre più povere. Le diseguaglianze sociali determinano tra la popolazione un malcontento sempre più ampio.
Oggi la gravità della situazione economico finanziaria si ripercuote negativamente sull'intera classe politica del Paese. I tunisini si domandano dove siano finiti i buoni propositi che avevano contrassegnato la rivoluzione del 2011 che aveva portato anche alla nascita di una moderna Costituzione.
La classe politica viene accusata di non aver saputo trasformare in realtà le speranze e le attese dei cittadini e di aver privilegiato la conquista del potere rispetto ad una corretta ed efficace gestione della cosa pubblica.

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Da che mondo è mondo la fine dell'anno è il momento dei conti. E i conti per la Tunisia, in questo fine 2020, non tornano. Ad oggi, 22 dicembre, il cambio da euro a dinaro tunisino è di 3,29, cioè in pratica occorrono 10 dinari per acquistare 3 euro.
Le previsioni degli economisti e non solo, si sono avverate, forse in anticipo rispetto a quanto previsto.

Il Paese sta sprofondando per i debiti e la moneta rischia una svalutazione con gravissime conseguenze, in particolare sul potere d'acquisto dei tunisini.
Lo ha annunciato in prima persona il Premier Hichem Mechichi nel corso di una recente conferenza stampa in cui ha ammesso che il bilancio dello Stato è messo in grave pericolo da una contingenza negativa senza precedenti nella storia della Repubblica tunisina. Il Premier ha chiesto alla Banca Centrale l'emissione di Buoni del Tesoro per finanziare i buchi del bilancio dello Stato.
Il rischio svalutazione è concreto anche se l'inflazione, come è successo nei casi di svalutazione degli ultimi decenni entro due, tre anni ridurrà i guadagni di competitività indotti dal deprezzamento della moneta.
E' un rischio reale che le Autorità monetarie del Paese conoscono bene.
A pagare il prezzo più alto sarebbero i tunisini che potrebbero essere travolti da una spirale inflazionistica negli anni a venire.
E' indubbio che la già difficile situazione economica sia stata ulteriormente peggiorata per la pandemia da coronavirus che ha fatto sentire i suoi effetti soprattutto nel settore turistico. La disoccupazione ha raggiunto il 14% con punte in certe zone che hanno toccato il 30%. Le zone interne sono sempre più povere. Le diseguaglianze sociali determinano tra la popolazione un malcontento sempre più ampio.
Oggi la gravità della situazione economico finanziaria si ripercuote negativamente sull'intera classe politica del Paese. I tunisini si domandano dove siano finiti i buoni propositi che avevano contrassegnato la rivoluzione del 2011 che aveva portato anche alla nascita di una moderna Costituzione.
La classe politica viene accusata di non aver saputo trasformare in realtà le speranze e le attese dei cittadini e di aver privilegiato la conquista del potere rispetto ad una corretta ed efficace gestione della cosa pubblica.

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