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I migliori vini Rossi, Bianchi e Rosé della Tunisia


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Tunisia Wines presenta i principali vitigni del mondo


Ugni blanc ovvero l'italianissimo Trebbiano toscano

Il vitigno Trebbiano è un vitigno a bacca bianca ed è uno dei vini più antichi di cui si abbiano notizie. I primi cenni storici risalgono all'epoca etrusco-romana, periodo in cui la diffusione era prevalente nelle zone dell'Emilia Romagna in Italia.

Il vitigno ha origine comune agli altri vitigni della famiglia dei Trebbiani.
Il loro nome deriva dal latino "Trebula", ossia fattoria. Plinio il Vecchio nei suoi scritti descrive un "Vinum Trebulanum", che secondo questa interpretazione, starebbe per "vino di paese", o "vino casareccio". Distinguere i vari cloni, che portano un nome che spesso indica la loro provenienza o l'areale di maggior diffusione, non è sempre così facile.
Secondo alcune fonti era il vino prediletto dai legionari grazie alla sua produttività.

Oggi questo vitigno è coltivato principalmente in diverse regioni italiane e non solo.

Il Trebbiano si trova anche in Francia con il nome di Ugni Blanc, ovvero Saint-Emilion de Charente, dove si presume sia stato importato dal Papa ad Avignone nel quattordicesimo secolo e dove è divenuto la base di prodotti come il Cognac e l'Armagnac.

Altri datano la sua diffusione oltralpe al matrimonio di Caterina de'Medici con Enrico II di Valois, re di Francia.
Il vitigno Trebbiano ha un grappolo compatto o mediamente compatto in base a diversi fattori come la tipologia di terreno, è generalmente di forma cilindrica o conica a una o due ali.

La foglia è pentagonale o pentalombata di dimensioni medio grandi, mentre l'acino è di forma sferoidale con una buccia pruinosa di colore verde giallo e di dimensioni medie.

È un vitigno ampiamente diffuso principalmente per la grande resistenza. Infatti si adatta perfettamente a diverse tipologie di terreno e a diverse condizioni climatiche. Inoltre è un vitigno molto produttivo ma gradevole e di facile vendita grazie alla sua neutralità che gli permette di adattarsi a vari tipi di utilizzi anche unito a differenti tipologie di vino.

Le alte rese non pregiudicano la qualità come avviene in altre uve e quindi il Trebbiano toscano viene lasciato più o meno libero di crescere, senza potature eccessive.

I mosti hanno struttura leggera, poco alcool ma molta acidità, poi conferita al vino. E' un vitigno eccezionalmente vigoroso, con germogliazione tardiva che lo difende dalle gelate anche in Francia. Non ha problemi con l'oidio e il marciume ma soffre abbastanza la peronospora. Anche la maturazione è tardiva, ottobrina, anche se in alcune zone viene vendemmiata prima per sfruttarne l'acidità.

I vini del Trebbiano Toscano sono in genere secchi e di elevata acidità, piuttosto anonimi e leggeri e non particolarmente attraenti. Il vitigno viene generalmente vinificato in assemblaggi con altre uve, come ad esempio nel caso del Vin Santo, che riesce ad acquistare aroma grazie alla Malvasia.

Il colore appena versato è giallo paglierino a volte caratterizzato da riflessi verdi. Il profumo è fruttato, con un tono floreale, di media intensità e con una buona persistenza sul palato.

I primi aromi che si sentono sono quelli di fiori di campo e mela verde, che possono variare anche a toni di acacia e mandarino, ma se durante la maturazione ha subito un passaggio in botte di legno, ecco che assume delle buonissime note vanigliate e tostate. È però un vino di poca varietà, quindi è difficile trovare assieme tutti questi sapori a parte rari casi.

Rimane molto fresco sul palato, poco corposo e con una struttura media. Ha una buona acidità e una discreta sapidità, con una persistenza moderata che lo rendono un vino leggero. Un buon mediano per tutti i gusti.

Il vitigno Trebbiano produce vini leggeri, che non sormontano il gusto delle pietanza e lo rendono molto versatile. I principali abbinamenti sono con il pesce e i crostacei, ma non disdegna primi piatti, antipasti leggeri, formaggi freschi, giovani e poco stagionati. Da servire fresco, ad una temperatura tra i dodici e i quattordici gradi in calice da vano bianco.

L'Ugni Blanc è coltivato anche nei vigneti tunisini, portato dai coloni francesi. Molti non sanno però che l'Ugni altro non è che il Trebbiano toscano, coltivato in Italia da un paio di millenni.

Un pezzo di Italia enologica presente nei vini tunisini!

I Vignerons de Carthage producono, ad esempio, un Ugni blanc in purezza e il The M in blend con lo Chardonnay con ottimi risultati.

Domaine Atlas ha due vini a base Ugni : il Catarina Calla e il cavallo di battaglia dell'azienda, il Punique blanc.

La Cave Ceptunes invece ha tre vini prodotti con questo vitigno, in blend con altri, il Clos Mornag, lo Chateau Maria e il Chateau El Karmia.

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Ugni blanc ovvero l'italianissimo Trebbiano toscano

Il vitigno Trebbiano è un vitigno a bacca bianca ed è uno dei vini più antichi di cui si abbiano notizie. I primi cenni storici risalgono all'epoca etrusco-romana, periodo in cui la diffusione era prevalente nelle zone dell'Emilia Romagna in Italia.

Il vitigno ha origine comune agli altri vitigni della famiglia dei Trebbiani.
Il loro nome deriva dal latino "Trebula", ossia fattoria. Plinio il Vecchio nei suoi scritti descrive un "Vinum Trebulanum", che secondo questa interpretazione, starebbe per "vino di paese", o "vino casareccio". Distinguere i vari cloni, che portano un nome che spesso indica la loro provenienza o l'areale di maggior diffusione, non è sempre così facile.
Secondo alcune fonti era il vino prediletto dai legionari grazie alla sua produttività.

Oggi questo vitigno è coltivato principalmente in diverse regioni italiane e non solo.

Il Trebbiano si trova anche in Francia con il nome di Ugni Blanc, ovvero Saint-Emilion de Charente, dove si presume sia stato importato dal Papa ad Avignone nel quattordicesimo secolo e dove è divenuto la base di prodotti come il Cognac e l'Armagnac.

Altri datano la sua diffusione oltralpe al matrimonio di Caterina de'Medici con Enrico II di Valois, re di Francia.
Il vitigno Trebbiano ha un grappolo compatto o mediamente compatto in base a diversi fattori come la tipologia di terreno, è generalmente di forma cilindrica o conica a una o due ali.

La foglia è pentagonale o pentalombata di dimensioni medio grandi, mentre l'acino è di forma sferoidale con una buccia pruinosa di colore verde giallo e di dimensioni medie.

È un vitigno ampiamente diffuso principalmente per la grande resistenza. Infatti si adatta perfettamente a diverse tipologie di terreno e a diverse condizioni climatiche. Inoltre è un vitigno molto produttivo ma gradevole e di facile vendita grazie alla sua neutralità che gli permette di adattarsi a vari tipi di utilizzi anche unito a differenti tipologie di vino.

Le alte rese non pregiudicano la qualità come avviene in altre uve e quindi il Trebbiano toscano viene lasciato più o meno libero di crescere, senza potature eccessive.

I mosti hanno struttura leggera, poco alcool ma molta acidità, poi conferita al vino. E' un vitigno eccezionalmente vigoroso, con germogliazione tardiva che lo difende dalle gelate anche in Francia. Non ha problemi con l'oidio e il marciume ma soffre abbastanza la peronospora. Anche la maturazione è tardiva, ottobrina, anche se in alcune zone viene vendemmiata prima per sfruttarne l'acidità.

I vini del Trebbiano Toscano sono in genere secchi e di elevata acidità, piuttosto anonimi e leggeri e non particolarmente attraenti. Il vitigno viene generalmente vinificato in assemblaggi con altre uve, come ad esempio nel caso del Vin Santo, che riesce ad acquistare aroma grazie alla Malvasia.

Il colore appena versato è giallo paglierino a volte caratterizzato da riflessi verdi. Il profumo è fruttato, con un tono floreale, di media intensità e con una buona persistenza sul palato.

I primi aromi che si sentono sono quelli di fiori di campo e mela verde, che possono variare anche a toni di acacia e mandarino, ma se durante la maturazione ha subito un passaggio in botte di legno, ecco che assume delle buonissime note vanigliate e tostate. È però un vino di poca varietà, quindi è difficile trovare assieme tutti questi sapori a parte rari casi.

Rimane molto fresco sul palato, poco corposo e con una struttura media. Ha una buona acidità e una discreta sapidità, con una persistenza moderata che lo rendono un vino leggero. Un buon mediano per tutti i gusti.

Il vitigno Trebbiano produce vini leggeri, che non sormontano il gusto delle pietanza e lo rendono molto versatile. I principali abbinamenti sono con il pesce e i crostacei, ma non disdegna primi piatti, antipasti leggeri, formaggi freschi, giovani e poco stagionati. Da servire fresco, ad una temperatura tra i dodici e i quattordici gradi in calice da vano bianco.

L'Ugni Blanc è coltivato anche nei vigneti tunisini, portato dai coloni francesi. Molti non sanno però che l'Ugni altro non è che il Trebbiano toscano, coltivato in Italia da un paio di millenni.

Un pezzo di Italia enologica presente nei vini tunisini!

I Vignerons de Carthage producono, ad esempio, un Ugni blanc in purezza e il The M in blend con lo Chardonnay con ottimi risultati.

Domaine Atlas ha due vini a base Ugni : il Catarina Calla e il cavallo di battaglia dell'azienda, il Punique blanc.

La Cave Ceptunes invece ha tre vini prodotti con questo vitigno, in blend con altri, il Clos Mornag, lo Chateau Maria e il Chateau El Karmia.

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Il vitigno Trebbiano è un vitigno a bacca bianca ed è uno dei vini più antichi di cui si abbiano notizie. I primi cenni storici risalgono all'epoca etrusco-romana, periodo in cui la diffusione era prevalente nelle zone dell'Emilia Romagna in Italia.

Il vitigno ha origine comune agli altri vitigni della famiglia dei Trebbiani.
Il loro nome deriva dal latino "Trebula", ossia fattoria. Plinio il Vecchio nei suoi scritti descrive un "Vinum Trebulanum", che secondo questa interpretazione, starebbe per "vino di paese", o "vino casareccio". Distinguere i vari cloni, che portano un nome che spesso indica la loro provenienza o l'areale di maggior diffusione, non è sempre così facile.
Secondo alcune fonti era il vino prediletto dai legionari grazie alla sua produttività.

Oggi questo vitigno è coltivato principalmente in diverse regioni italiane e non solo.

Il Trebbiano si trova anche in Francia con il nome di Ugni Blanc, ovvero Saint-Emilion de Charente, dove si presume sia stato importato dal Papa ad Avignone nel quattordicesimo secolo e dove è divenuto la base di prodotti come il Cognac e l'Armagnac.

Altri datano la sua diffusione oltralpe al matrimonio di Caterina de'Medici con Enrico II di Valois, re di Francia.
Il vitigno Trebbiano ha un grappolo compatto o mediamente compatto in base a diversi fattori come la tipologia di terreno, è generalmente di forma cilindrica o conica a una o due ali.

La foglia è pentagonale o pentalombata di dimensioni medio grandi, mentre l'acino è di forma sferoidale con una buccia pruinosa di colore verde giallo e di dimensioni medie.

È un vitigno ampiamente diffuso principalmente per la grande resistenza. Infatti si adatta perfettamente a diverse tipologie di terreno e a diverse condizioni climatiche. Inoltre è un vitigno molto produttivo ma gradevole e di facile vendita grazie alla sua neutralità che gli permette di adattarsi a vari tipi di utilizzi anche unito a differenti tipologie di vino.

Le alte rese non pregiudicano la qualità come avviene in altre uve e quindi il Trebbiano toscano viene lasciato più o meno libero di crescere, senza potature eccessive.

I mosti hanno struttura leggera, poco alcool ma molta acidità, poi conferita al vino. E' un vitigno eccezionalmente vigoroso, con germogliazione tardiva che lo difende dalle gelate anche in Francia. Non ha problemi con l'oidio e il marciume ma soffre abbastanza la peronospora. Anche la maturazione è tardiva, ottobrina, anche se in alcune zone viene vendemmiata prima per sfruttarne l'acidità.

I vini del Trebbiano Toscano sono in genere secchi e di elevata acidità, piuttosto anonimi e leggeri e non particolarmente attraenti. Il vitigno viene generalmente vinificato in assemblaggi con altre uve, come ad esempio nel caso del Vin Santo, che riesce ad acquistare aroma grazie alla Malvasia.

Il colore appena versato è giallo paglierino a volte caratterizzato da riflessi verdi. Il profumo è fruttato, con un tono floreale, di media intensità e con una buona persistenza sul palato.

I primi aromi che si sentono sono quelli di fiori di campo e mela verde, che possono variare anche a toni di acacia e mandarino, ma se durante la maturazione ha subito un passaggio in botte di legno, ecco che assume delle buonissime note vanigliate e tostate. È però un vino di poca varietà, quindi è difficile trovare assieme tutti questi sapori a parte rari casi.

Rimane molto fresco sul palato, poco corposo e con una struttura media. Ha una buona acidità e una discreta sapidità, con una persistenza moderata che lo rendono un vino leggero. Un buon mediano per tutti i gusti.

Il vitigno Trebbiano produce vini leggeri, che non sormontano il gusto delle pietanza e lo rendono molto versatile. I principali abbinamenti sono con il pesce e i crostacei, ma non disdegna primi piatti, antipasti leggeri, formaggi freschi, giovani e poco stagionati. Da servire fresco, ad una temperatura tra i dodici e i quattordici gradi in calice da vano bianco.

L'Ugni Blanc è coltivato anche nei vigneti tunisini, portato dai coloni francesi. Molti non sanno però che l'Ugni altro non è che il Trebbiano toscano, coltivato in Italia da un paio di millenni.

Un pezzo di Italia enologica presente nei vini tunisini!

I Vignerons de Carthage producono, ad esempio, un Ugni blanc in purezza e il The M in blend con lo Chardonnay con ottimi risultati.

Domaine Atlas ha due vini a base Ugni : il Catarina Calla e il cavallo di battaglia dell'azienda, il Punique blanc.

La Cave Ceptunes invece ha tre vini prodotti con questo vitigno, in blend con altri, il Clos Mornag, lo Chateau Maria e il Chateau El Karmia.

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